Il tema affrontato è uno dei più profondi misteri scientifici, filosofici, spirituali, insieme a quello dell’origine della vita.
Quel che si dice nell’articolo è in sunto questo: si sa che “la coscienza dipende dal cervello, […] macchina biologica complicata”, ma che resta un mistero “come l’acqua del cervello si trasformi nel vino della coscienza”. L’autore, Giulio Tononi, sviluppa l’articolo raccontando la teoria dell’informazione integrata (IIT di cui è sostanzialmente il padre), ovvero un insieme di elementi atto a determinare le proprietà essenziali della coscienza. Secondo lo psichiatra, professore all’Università del Wisconsin, si tratta di un’esperienza che ha queste caratteristiche:
- è intrinseca (esiste per il soggetto, non per un osservatore esterno);
- è strutturata (composta cioè da diversi contenuti e dalle loro relazioni);
- è informativa (produce cioè informazioni diverse da altre);
- è integrata (nel senso di unitaria, olistica);
- è infine definita (“ha i contenuti che ha, nulla di meno e nulla di più”).
Esserci
18/11/2016 emanuela arte, blog, commento articolo, coscienza BLOG, RECENSIONI
Leggo sul “Domenicale del Sole 24ore” (13 novembre 2016) l’articolo dal titolo “Come si misura la coscienza”.
Nebula, Emanuela Genesio’s lithography
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Il tema affrontato è uno dei più profondi misteri scientifici, filosofici, spirituali, insieme a quello dell’origine della vita.
Quel che si dice nell’articolo è in sunto questo: si sa che “la coscienza dipende dal cervello, […] macchina biologica complicata”, ma che resta un mistero “come l’acqua del cervello si trasformi nel vino della coscienza”. L’autore, Giulio Tononi, sviluppa l’articolo raccontando la teoria dell’informazione integrata (IIT di cui è sostanzialmente il padre), ovvero un insieme di elementi atto a determinare le proprietà essenziali della coscienza. Secondo lo psichiatra, professore all’Università del Wisconsin, si tratta di un’esperienza che ha queste caratteristiche:
Semplificando, si potrebbe affermare che “la coscienza è tutto ciò di cui abbiamo esperienza” (Massimini, Brainfactor). Se la coscienza sia diversa dalla consapevolezza è questione spinosa e la risposta varia a seconda che si parli di scienze cognitive, psicologia o neuroscienza. Ma si è piuttosto concordi con l’affermare che la coscienza non sia generabile attraverso intelligenze artificiali (ed è essenzialmente per questo che una macchina non è per ora riconducibile all’essere uomo).
Queste teorie provano a raccontare l’esserci, l’andare a quel nucleo irriducibile in cui sensi e intelletto convergono. Si tratta di un punto in cui si percepisce la pelle: il confine tra interno/esterno e forse il luogo in cui la meditazione e la contemplazione-esperienza di un’opera d’arte s’incontrano. Il modo per stare nel sé che diventa altro essendoci; per vivere una frontiera aperta e irrisolta tra sentire, pensare e contemporaneamente abbondonare entrambi.
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