Com’è,
passare la porta dello spavento supremo…
Io
che non so spero
che
passino donne bellissime in sete altere
al posto di Beethoven e Sinatra ci sia l’insalata,
l’animale dentro rinunci al caffè,
che quando si tratti di parlare, si aspetti sempre con piacere,
si vedano spiragli di luce astratti contro il soffitto,
si trovi l’alba nell’imbrunire.
Te
che ora sai
e conosci le regole assegnate a questo sistema solare,
manda un segno a noi
magari a Tunisi nelle vacanze estive
oppure da un villaggio di frontiera
e abbi cura
di chi
è ancora qui.
I tuoi amici
che se anche un detto greco dice: “amici, non ci sono amici”,
a noi non importa dei greci.
(Salutaci Sgalambro)