“Le cellule nei nostri corpi si rigenerano approssimativamente ogni sette anni, quindi non siamo fisicamente gli stessi che eravamo qualche anno prima. La nostra condizione dell’essere è in costante flusso chimico, biologico, fisiologico, quindi non siamo neppure le stesse persone che eravamo quando abbiamo cominciato a leggere questa frase. Non è qualcosa di cui ci dobbiamo preoccupare. La vita stessa è una performance, con andate e ritorni, cambi di scena, cambi d’abito, cambiamenti di pensiero, occasionali black-out e anche un sipario finale. L’essere umano contempla la dimensione duplice del temporale e dell’eterno, il senso profondo, la fonte e l’ispirazione di tutta l’arte, è che la vita non finisce per sempre. Mi sorprendo e mi commuovo ogni volta che arriva il momento di spegnere la videocamera. Vedo l’immagine sfumare nel nero e diventare muta, e sento gradualmente che il corpo della macchina si raffredda. Ma le immagini catturate, alcune volte, rimangono.” Bill Viola in conversazione con Bruno Di Marino.
Nero Video, Bill Viola (Part 1)
11/04/2017 emanuela blog, commento libro BLOG, RECENSIONI
Nero Video
In Nero video. La mortalità dell’immagine, quattro brevi riflessioni di Bill Viola sul tema del selezionare, registrare, elaborare immagini. Le racconto un pezzo per volta, invitando a un dialogo con la pratica dello yoga.
“Le cellule nei nostri corpi si rigenerano approssimativamente ogni sette anni, quindi non siamo fisicamente gli stessi che eravamo qualche anno prima. La nostra condizione dell’essere è in costante flusso chimico, biologico, fisiologico, quindi non siamo neppure le stesse persone che eravamo quando abbiamo cominciato a leggere questa frase. Non è qualcosa di cui ci dobbiamo preoccupare. La vita stessa è una performance, con andate e ritorni, cambi di scena, cambi d’abito, cambiamenti di pensiero, occasionali black-out e anche un sipario finale. L’essere umano contempla la dimensione duplice del temporale e dell’eterno, il senso profondo, la fonte e l’ispirazione di tutta l’arte, è che la vita non finisce per sempre. Mi sorprendo e mi commuovo ogni volta che arriva il momento di spegnere la videocamera. Vedo l’immagine sfumare nel nero e diventare muta, e sento gradualmente che il corpo della macchina si raffredda. Ma le immagini catturate, alcune volte, rimangono.” Bill Viola in conversazione con Bruno Di Marino.
La parola arte irrompe oltre la metà del paragrafo. Fino a quel punto, l’autore non si svela per quello che è: un videasta che fa uso di macchine per comunicare il suo incrollabile senso della vita attraverso la concatenazione d’immagini.
Da subito, però, si comprende quanto sia necessario con l’arte di Bill Viola, artista americano di origini italiane, ampliare lo sguardo a un sapere largo che va oltre il campo specialistico dell’arte e della sua teoria.
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