Apre a Bra, galleria Il Fondaco, la mostra Appare un altro - Atmosfera di Emanuela Genesio e Francesca Marengo
Appare un altro – Atmosfera è il titolo della mostra-concept di Emanuela Genesio, artista, docente universitaria di arte contemporanea e discipline orientali, e Francesca Marengo, fotografa. Da una parte, la mostra è l’occasione per rendere omaggio visivamente ai loro libri recentemente pubblicati: Il respiro di mente e corpo. Arte, discipline orientali, creatività e Orizonte. Dall’altra, è l’esito di un dialogo professionale e umano tra le due artiste sfociato nella creazione di un libro d’artista stampato da Pulcinoelefante, impreziosito dalle parole di Livia Chandra Candiani. Progettato come catalogo della mostra, Appare un altro – Atmosfera è anche un’opera a sé: 34 pezzi unici composti da un’opera pittorica e una fotografia che diventano parte integrante del percorso espositivo.
La mostra è l’indagine di ciò che accomuna le ricerche delle due artiste e permette di accostare le loro creazioni più recenti. Il tema dell’atmosfera, presente nel testo Il respiro di mente e corpo e sviluppato poeticamente nelle opere di entrambe, è il fil rouge estetico-semantico che consente raffronti e analogie. Così come si evince da certa Fenomenologia contemporanea, l’atmosfera è letta come ciò che manifesta la presenza di soggetto e oggetto, la sostanza cangiante e fluida che incarna una “situazione affettiva”. Nella mostra, le opere pittoriche dell’una e le fotografie dell’altra si affiancano per dare forma a quello spazio poetico che esiste percettivamente tra soggetto e oggetto, il campo di spazio-tempo che produce relazione.
Il percorso espositivo si divide in due momenti progettuali principali: al piano terra Orizonte attraverso il quale le due artiste si sono ritrovate (Emanuela fu insegnante universitaria di Francesca) e Atmosfera al piano superiore, progetto che suggella l’incontro artistico e umano tuttora in corso.
A piano terra, il dialogo tra le due artiste si dipana attorno al progetto Orizonte di Francesca Marengo. Coppie di fotografie e inchiostri acquerellati s’intervallano a una grafica stampata e a delle lastre fotografiche antiche di proprietà del Museo Craveri di Scienze Naturali di Bra. Orizonte nasce infatti come progetto editoriale di Francesca Marengo attorno ai diari di viaggio dei fratelli Craveri. Il lavoro di ricerca da lei sviluppato (lo studio dei diari, quotidiane annotazioni tenute durante le esplorazioni delle Americhe centro-settentrionali nella metà del 1800 circa e il ritrovamento di una scatola di fotografie di autore/i sconosciuto/i) sfocia nella pubblicazione nel 2019 di un libro di testi e fotografie. Per presentarlo al pubblico, Emanuela Genesio in veste di curatrice orchestra un’esposizione nelle sale e nel cortile del museo Craveri (si veda qui Orizonte, cura evento). Da quel momento, Emanuela e Francesca cominciano un percorso di ricerca insieme che produce i primi frutti nel 2020 quando, in collaborazione con il milanese Chippendale Studio di Luca Panaro, trasformano Orizonte in un libro d’artista.
Al piano superiore, si sviluppa invece il tema dell’atmosfera nato come spunto di riflessione da uno dei capitoli del testo del 2021 pubblicato da Emanuela Genesio. Di fatto, Il respiro di mente e corpo. Arte, discipline orientali, creatività prende corpo da un workshop tenuto per la Scuola Holden di Torino a cui partecipa Francesca Marengo. Il libro, caratterizzato da confronti interdisciplinari tra antico e contemporaneo, invita il lettore a incontrare otto opere d’arte che raccontano il rapporto tra spazio e percezione, ambiente e misura, campo vuoto e relazione. Nelle tesi esposte, i sensi diventano una soglia per accedere a uno stato di meraviglia che accomuna le pratiche contemplative all’azione e fruizione artistica. Il saggio si arricchisce di un apparato visivo interamente realizzato dall’autrice – dipinti, disegni e chine – che, rielaborato in mostra, si configura come una risposta alle fotografie di Francesca Marengo.
Accanto a questo dialogo serrato, le due artiste lasciano “a vista” alcuni loro lavori personali (slegati da un rapporto diretto l’una con l’altra), così da poter invitare il pubblico a sondare altre possibili confluenze contenutistico-formali delle loro ricerche visive.
Al centro della sala, infine, sono esposte le versioni del libro d’artista che corona questa tappa della loro collaborazione: Appare un altro – Atmosfera pubblicato dall’artista-editore Alberto Casiraghi. Come per incanto, nel testo estrapolato da Questo immenso non sapere (Einaudi) di Livia Chandra Candiani, ricompare la parola “orizzonte”. Una linea che “si sposta sempre”, un faro nomade che illumina il sentire spazializzato e la relazione tra le due artiste raccontati nella mostra.