Mi piace sentire che la forza di passaggi tradizionalmente figurati verso l’alto è anche nell’orizzontalità.
Mi sembra di non forzare, di ascoltare, ma di certo la cultura aiuta.
Il concetto di orizzonte è forte nell’uomo. Apparente linea di separazione tra ciò che interseca la terra e ciò che ne sta oltre, permette di situare le cose nella cosiddetta realtà. Distribuisce lo spazio soprattutto in termini di bidimensionalità – sopra sotto – ma certamente è da sempre un indicatore di distanza, miraggi permettendo. Ed è proprio questa condizione – il miraggio – che consente alle cose di porsi sullo stesso piano, in un’ondulazione tremula che è la connessione tra di esse.
Così mi piacerebbe rendere i chakra: nella loro orizzontalità che emana bidimensionalmente la vocazione ad espandersi.